giovedì 31 gennaio 2013

Manuale di Sopravvivenza: Parte 4

 E dopo molto (mooolto) tempo, ecco il prosieguo del Manuale di Sopravvivenza!
Lo so, questo titolo è un po' troppo altisonante per ciò che rappresentano in realtà queste poche righe, generate perlopiù da come io immagino possa presentarsi un futuro apocalittico distorto, ingiusto e violento. Non voglio certo mettermi a confronto con le vere guide di Sopravvivenza, che spiegano tutto su come comportarsi in caso di emergenza, dove trovare rifugio, come reperire cibo ed acqua, saper riconoscere gli aspetti utili della flora e combattere quelli selvaggi della fauna e via dicendo. Non sono un avventuriero, nè un'escursionista, nè un ranger dell'esercito. Non sto raccogliendo armi e provviste nello scantinato in vista di una catastrofe nucleare, non sto addestrandomi nello sparare o nel nascondermi... niente di tutto questo. E come non lo sto facendo io, approssimativamente neanche il 99,9% (e più) della popolazione mondiale lo sta facendo.
Certo, in alcuni posti la Sopravvivenza è un'esigenza giornaliera, non come noi che ci lamentiamo della connesisone internet lenta o degli straordinari a lavoro (ma questo è un altro discorso).
Quello che voglio dire è che, nonostante tutte le premesse, tutti i rischi e tutti i possibili "presagi", lo stesso 99,9% (e più) degli individui che non sono pronti ad accogliere una crisi mondiale (ma anche di entità più contenuta), sono gli stessi che difronte ad un disastro globale si ritroverebbero completamente spiazzati, disperati e distrutti sia nel corpo che nella mente.
E questo ci porta a ripartire dal punto catastrofico al quale eravamo rimasti: costruire il Nuovo Mondo.
Se tutti fossimo preparati ad una cosa del genere, il problema non si porrebbe (si fa per dire, ovviamente), poichè tutti gli esperti che hanno dedicato anni ad una simile preparazione, saprebbero già cosa fare: le morti per assideramento e mancanza di ossigeno sarebbero ridotte al minimo, poichè nessuno si spingerebbe oltre i confini del proprio rifugio già appositamente preparato, non subito almeno. Il rischio di attacchi di banditi sarebbe un problema secondario, poiché tutti avrebbero già un piano in mente e sarebbero intenti perlopiù a badare alle risorse accumulate per il proprio sostentamento... tuttavia, si parla sempre per ipotesi. Sono dell'idea che chiunque, anche il più preparato degli scout, di fronte ad una simile situazione MAI PRIMA D'ORA affrontata, si ritroverebbe spiazzato e la sua Sopravvivenza non sarebbe così scontata... affatto!

Dunque, visto che nessuno di noi è preparato ad un simile scenario e che a dirla tutta non lo saremo mai, è facile pensare che risorgeremo come comunità disorganizzate, senza un piano preciso in mente, senza le giuste conoscenze, le giuste attitudini e senza la benchè minima preparazione psico-fisica. Molti morirebbero anche dopo essere riusciti ad innalzare le mura di un qualche insediamento, distrutti dal clima avverso, dalle malattie, dalla siccità, dalla mancanza di igene e dai continui attacchi dei banditi, troppo impegnati ad uccidere e a razziare per progredire al rinnovo della società.
Purtroppo si sa, l'essere umano è meschino e privo di ogni rimorso difronte all'esigenza di Sopravvivere, quindi questi problemi non svaniranno mai. La società non risorgerà dalle ceneri, poiché non vi era nulla a sorreggerla se non la paura primordiale dell'uomo, ora annientata come le case e le strade. Le istituzioni politiche non verranno più alla luce: mancherebbe l'unione, l'interesse a meri discorsi e promesse, interessi ora più che mai incentrati sul tirare avanti con i pochi mezzi a disopsizione; senza contare che moltissimi dei beni che oggi siamo abituati a vedere tutti i giorni, non verrebbero mai più prodotti, limitando non solo il nostro modo di vivere, ma la nostra abitudine a pensare a come risolvere i problemi: non ci saranno più compagnie elettriche, idraulici, ditte di trasporti, aziende agricole e quant'altro.

Tutti questi aspetti messi assieme, danno effettivamente l'idea di un mondo e di una società in continua disgregazione, dove tutto nasce e viene abbattuto, in un ciclo continuo di violenza e disperazione... ma dopotutto sono queste le prime fasi di assestamento per la continua lotta alla Sopravvivenza  dell'uomo, che non vedrà la fine dei suoi giorni in quest'era... è sicuro.

E per chi non avesse ancora letto le precedenti parti, ecco quì il LINK

Immagini scaricate da:
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